5 marzo 2017

LUCIO BATTISTI - breve biografia



LUCIO BATTISTI


Il 5 marzo 1943 nasceva a Poggio Bustone (provincia di Rieti) il cantautore, compositore e polistrumentista Lucio Battisti.

Pur non avendo una voce tecnicamente perfetta, Battisti è riuscito a diventare un mito della musica leggera italiana e in tutta la sua carriera ha venduto oltre 25 milioni di dischi.

Nonostante siano trascorsi ormai molti anni dalla sua scomparsa, le sue canzoni continuano a essere degli evergreen e a riscuotere ancora gran successo e consenso anche tra i giovani che non hanno fatto in tempo a conoscerlo.



Nel 1950 la famiglia Battisti si trasferisce a Roma e qui inizia la passione del piccolo Lucio per la chitarra e la musica in generale, ostacolata dal padre Alfiero, un impiegato del dazio, ma incoraggiata dalla madre Dea, casalinga.
Le sue canzoni più incisive sono state quelle nate dal connubio con il paroliere Giulio Rapetti,in arte Mogol.
Album come “Emozioni” (1970), "Il mio canto libero" (1972) "Umanamente uomo: il sogno","Il nostro caro Angelo"(1973),"Anima Latina"(1974),  "Una donna per amico" (1978) , che contengono brani indimenticabili come "I giardini di Marzo", "E penso a te", che hanno accomunato tre generazioni.



Cantautore tra i più timidi e riservati, ha sempre protetto in maniera esasperata la sua vita privata  e  mal sopportava le esibizioni in pubblico.
Rotto il sodalizio con Mogol per divergenze artistiche, Battisti infatti rifiuta ogni apparizione in pubblico e mantiene  il contatto con il pubblico solo attraverso i suoi dischi e qualche rara intervista concessa alla stampa.
L'ultima produzione Mogol-Battisti risale al 1980; "Una giornata uggiosa" segna l'ultimo capitolo di un'amicizia solida e di una felice collaborazione artistica.



Mentre Mogol inizierà una collaborazione con Riccardo Cocciante, Lucio continua la sua carriera musicale  con Velezia (pseudonimo di Grazia Letizia Veronese ,moglie di Lucio Battisti e madre di suo figlio Luca)  e con Pasquale Panella,ma furono collaborazioni molto criticate .
Con Pasquale Panella, realizza "Don Giovanni" del 1986 seguito da "L'apparenza" nell'88 e "La sposa occidentale" nel '90.
Nel '94  Panella e Battisti si dividono, dopo aver pubblicato l'album "Hegel" che resta l'ultima incisione del cantautore ,anche se tutti sperarono in un riavvicinamento con Mogol che mai avvenne.
Battisti muore la mattina del 9 settembre 1998,  presso l'Ospedale San Paolo di Milano, secondo alcune voci non confermate a causa di un tumore.
Ai funerali, celebratisi in forma strettamente privata a Molteno, ( piccolo comune in provincia di Lecco dove Lucio ha vissuto negli ultimi anni della sua vita e riposa), furono ammesse appena 20 persone, tra le quali Mogol.

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Timido e riservato ma con coscienza del proprio valore, come testimoniano sue varie citazioni un po’ pungenti e che voglio riportare per tentare di capire meglio l'ermetico personaggio...


Io ho del talento, lo dico senza mezze parole perché non sono un ipocrita. Mi sarei imposto comunque, quindi non devo niente a nessuno.

Non parlerò mai più, perché un artista deve comunicare con il pubblico solo per mezzo del suo lavoro.
L'importante è comunicare con il pubblico. Il resto conta molto poco. Il guaio è che in Italia ci sono ancora troppi cantanti alla Claudio Villa.

Che c'entro io con Gaber? Io sono un rullo compressore, lui è un triciclo.

Trovo i testi di Fabrizio De André interessanti, ma goliardici tanto è vero che piacciono solo agli studentelli. La musica, poi, è solo accompagnamento.

I miei LP costano come quelli di Venditti ma io nei miei ci metto il cuore: siccome non costano di più non ci metterò più i sentimenti.

Mi sono reso conto che fare l'ermetico crea meno problemi, mentre parlare un linguaggio semplice ti espone a maggiori possibilità di essere giudicato. Più gente ti capisce, più hai potenziali giudici di ciò che fai.

Amarsi è questo: escludere d'essere i soli al mondo, i soli ad esser soli amando, sterminandola l'invincibile armata.

Non capisco quelli che dicono che per avere successo devono soffrire. Ma che so', scemi? Come la ragione, perché con la ragione si sopravvive a tutto. Si distrugge il distrutto, ricostruendo a intarsi la copia fedele dell'innamorarsi.


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