15 luglio 2012

NOSTALGICA AMAPOLA - Anna Maria Spadafora


Come ho già detto i papaveri sono i miei fiori preferiti e guardando questo video capirete perchè...
Ovviamente è il video a cui sono più legata,dove davvero è racchiusa la mia parte migliore e ogni volta che lo riguardo non posso fare a meno di commuovermi...


NOSTALGICA AMAPOLA

Se scorgo un papavero rosseggiare
nessuno può immaginare
che grande tempesta emozionale 
in me si può scatenare
mentre dai ricordi
mi lascio trasportare...

E subito una bambina felice
mi appare che senza scarpe
tra i campi amava camminare
e si scioglieva sempre le treccine
perchè anche i capelli fossero
liberi di volare.

Una bambina con gli occhi 
pieni di sogni e stupore
e un cuore caldo e sereno
che solo chi si sente tanto amato
riesce ad avere.

Una bambina che si addormentava
ascoltando fiabe di bellissime principesse
che felici per sempre nel loro
reame sarebbero vissute
e sentendosi lei stessa
una principessa.

Era come se 
sotto il caliente sole
esistesse un'unica felice stagione
sfavillante di colori
tra cui predominava
il rosso delle amapole

Mentre s'immergeva tra tutto quel vermiglio
cercando delle coccinelle il nascondiglio
non aveva un sol pensiero greve
e l'anima era così lieve
che riusciva persino
a rincorrere le nuvole
ignara dei cupi nuvoloni
che stavano per oscurare
il suo angolo di cielo
rendendo malinconici
per sempre i suoi pensieri.

Infatti d'improvviso tutto è cambiato
un nuovo paese
una lingua a lei meno musicale
che le favole non sapeva raccontare
un nuovo scenario dagli smorzati colori
dove neanche le bolle di sapone
l'era consentito fare perchè
non doveva sporcare.
Nuove braccia che non la
sapevano accogliere e accarezzare
 che non la potevano consolare
e che quelle che le avevano tolto
non sono riuscite a compensare.

E' stato allora che in me
s'è fatta prepotentemente
spazio la nostalgia
che neanche la più grande gioia
scaccia mai del tutto via
e una gran sensazione di vuoto
che nulla è riuscito a colmare
quella sensazione come se
mancasse sempre qualcosa.

E qualcosa infatti manca.
Manca una parte di me
rimasta sotto un cielo
nei miei ricordi 
perennemente azzurro,
nel perduto regno di quelle 
che io chiamerò sempre amapole.

Manca quella parte di me
che saprebbe sciogliersi
i nodi del cuore
come fossero treccine.

Tanto tempo è passato
da allora eppure ancora
mi basta scorgere un'amapola
e una struggente nostalgia riaffiora.

Anna Maria Spadafora


Questa invece,se preferite, è la versione pps ...
Spero sia una buona visione!




MARE DI PAPAVERI-E.Fabrini


Poesia semplicemente bellissima!

MARE DI PAPAVERI

Mi verrai a cercare
correndo a perdifiato
in un mare di papaveri.
Volerai
verso di me
col sorriso sul cuore
mi troverai seduta
all'ombra della grande quercia
tra profumo di glicine
e fiori di lillà.
Stavolta non te ne andrai.
Legheremo
le nostre anime
con fili d'eterno
e
petali d'nfinito
sfioreranno i nostri volti
paonazzi ed ebbri di noi
Per sempre

Elisabetta Fabrini

LA NASCITA DEI PAPAVERI - Marco Giussari


Delle tante leggende sui papaveri, questa è quella che preferisco!

LA NASCITA DEI PAPAVERI
In un tempo lontano accadde un giorno che il Sole, mentre camminava attraverso la volta celeste, cominciò a dolersi dicendo:
"Oh! Questi giorni d’estate sono così lunghi, e nemmeno una nuvoletta che mi faccia compagnia.
In questi giorni il tempo sembra, non passare mai !
Gli spiriti dell’aria che udirono le sue parole, non sapendo cosa fare, decisero di chiedere aiuto ai folletti dei boschi.
Questi si riunirono e discussero a lungo, perché era veramente difficile trovare qualcosa di così bello e sempre nuovo,così da vincere la malinconia del sole.
Pensa e ripensa, discuti e ridiscuti, alla fine tutti si convinsero che non c’era niente di più bello e vario dei fiori.
"Chiederemo alla terra di inventare un nuovo fiore", disse uno, ma il folletto più vecchio e saggio disse:
"Il fiore che doneremo al Sole, in segno di ringraziamento, dovrà essere  un fiore speciale, un fiore nuovo e mai visto, dovrà nascere dai sogni di un bambino".
Fu dunque deciso. Tutti partirono alla ricerca di fiori, sognati, inventati, o disegnati dai bambini di tutta la terra.I giorni passarono e dopo un lungo cercare, si ritrovarono nel cuore del bosco.
Ognuno portava con sé le immagini bellissime dei fiori sognati dai bambini che avevano incontrato nel loro peregrinare.
Erano fiori grandi e piccoli, umili e sfarzosi, fiori di carta o di seta, fiori di cristallo o di semplici fili d’erba intrecciati, fiori d’oro o d’argento.
Era veramente difficile scegliere il fiore più bello, tanto che i folletti cominciarono a discutere e a litigare tra di loro. Ma ecco, che la porta si aprì lentamente, cigolando, nel silenzio improvviso che regna nel cuore della foresta: nessuno dei folletti si era accorto che il piùpiccolo di loro non era ancora ritornato dal suo viaggio.Lo videro entrare ancora affannato e stanco per il lungo cammino, e con sé, non aveva che una piccolissima scatola. Tutti lo osservarono con curiosità, e pensando che tanta fatica lo aveva portato
a quella scatolina insignificante, scoppiarono in una fragorosa risata. Ma il più vecchio e saggio, li zittì, chiedendo al piccolo Evelino,di raccontare per primo la sua storia.
Ancora ansante e un poco intimorito, Evelino cominciò il suo racconto:
"Ho viaggiato nei sogni dei bambini, ed ogni volta credevo di aver trovato il fiore più bello,  così lo raccoglievo e lo portavo con me.
Ma quando lo riponevo nel cesto con gli altri fiori, rimanevo stupito e guardando il cesto rimanevo incantato e non sapevo più riconoscere il più bello.
Così continuai a cercare, e cercare ancora, e il mio cesto fu presto colmo.
Decisi allora di ritornare, quando un vento dispettoso venne e cominciò a soffiare e soffiare sempre più forte, finché perduto il mio cammino, turbinando mi portò con sé.
Quando la bufera si placò, mi ritrovai nei pressi di una capanna, sperduta tra i monti.
Qui viveva un bambino molto povero; non aveva i soliti giocattoli delle vetrine di città, ma era ricco di fantasia e ogni volta sapeva inventare o creare nuovi giochi, usando sassi, fili d’erba e pezzi di legno.
Lo vidi correre e saltare nel suo piccolo regno, quand’ecco trovò fra l’erba del  prato un foglio di carta leggera che il vento aveva lasciato cadere.
Lo raccolse, lo porto in casa e lo colorò con l’unico pastello che possedeva, di un bel rosso vivo. Ritagliò i petali delicati e li cucì tra loro con un sottile filo nero. Ne nacque un fiore così bello, come non ne avevo mai visto.
Lasciai in dono al bambino il cesto con tutti i fiori raccolti, e gli chiesi in cambio  quel suo unico fiore.
Intanto che raccontava, il piccolo folletto aprì la piccola scatola, e alla vista di quel fiore tanto intenso quanto delicato, tutti rimasero incantati.
 Allora il più vecchio disse:"Piccolo Evelino, hai scelto col cuore.
Il fiore che hai portato verrà dato alla Terra, perché lo custodisca, e possa farlo nascere.
Esso fiorirà nei campi di grano, e tra le spighe selvatiche sul ciglio dei fossi; mischierà il suo colore a quello del sole, perché sempre si ricordi che nacque per portare gioia e serenità."
Quando poi il sole vide il nuovo fiore rosseggiare tra le spighe dorate commosso per il dono ricevuto,lo ricambiò donandogli la sua luce.
 E ancora oggi, nel tramonto delle sere d’estate, i papaveri,come fiammelle accese, portano memoria di quel tempo che fu.
                                                                                                                                
Marco Giussani


PAPAVERI - Paola Collura





E ora sgombriamo la mente da ogni pensiero : solo noi,il cielo e i papaveri!

PAPAVERI

Distesa

in un campo di papaveri

contemplo il cielo

senza pensare a nulla...

Paola Collura

13 luglio 2012

PAPAVERI AL SOLE - M.R.Barletta


Ma quanto sono belli i papaveri?
Tantissimo, secondo me...


PAPAVERI AL SOLE

Belli i papaveri al sole...

Mi piace camminare nei
prati di papaveri al vento.
Bello il loro colore rosso
fuoco, brillano di luce.

Sembra di vivere in
un'altra dimensione.
Il mondo mi appare fatato,
colorato di rosso e di cielo.

Vedo solo papaveri rossi
intorno a me...
Resto estasiata da tanta
naturale bellezza.

Un vento leggero le culla
e i passeri fanno da musica
con il loro cinguettio.

Belli i papaveri al sole...

Schiudono i loro boccioli,
per donare il loro frutto
rosso di petali,
delicati e sublimi.

Maria Rosa Barletta

11 luglio 2012

PAPAVERI ROSSI-Tiziana Cocolo



E danziamo tra i papaveri!

PAPAVERI ROSSI

Papaveri rossi,
come labbra socchiuse
in piccoli baci
tra  il  verde brillante
di remote speranze.
Sarà fuoco, ci brucerà?
Non lo so
e non mi interessa.
Papaveri rossi,
è l'estate che avanza
è la gioia che danza,
sulle stagioni del cuore.

Tiziana Cocolo

PAPAVERI-Eva Laudace


Quanti nostalgici ricordi ho intrecciati agli steli dei papaveri...



PAPAVERI

Ma non è mica un vento
questo che mi riconduce a te
sono i papaveri campestri
a macchie a macchie
indelebili sulla schiena
sparsi e sparuti
come sedimenti marini
sul fondale dei nostri ricordi.

Eva Laudace

DELICATEZZA - Anna Giordano




Oggi ce ne andremo per i campi in cerca di papaveri...


DELICATEZZA


Rosso vermiglio
che ti agiti al sole
sul tuo stelo fragile
dolcezza primaverile,

nel verde del grano
il tuo corpo si piega,
sotto il soffio del vento.

Delicata corolla,
velluto setoso...
labbra di porpora
infiori i campi,

appassisci e ti sfogli,
come carta di seta
il vento ti coglie,
ti porta con sé
e canta al mondo
la tua bellezza
sì delicata.

Fiore vermiglio
fior di papavero.

Anna Giordano


LA LEGGENDA DEL SOLE E DELLA LUNA - dal web


Buonanotte con questa dolce leggenda... 

LA LEGGENDA DEL SOLE E DELLA LUNA

Quando il Sole e la Luna si incontrarono per la prima volta,si innamorarono perdutamente e da quel momento cominciarono a vivere un grande Amore... Allora il mondo non esisteva ancora e il giorno che Dio decise di crearlo, gli donò il tocco finale... la bellezza! 
E decise anche che il Sole avrebbe illuminato il giorno e la Luna la notte, obbligandoli senza volerlo a vivere separati. 
I due si intristirono molto quando capirono che non si sarebbero mai più incontrati. La Luna diventava sempre più amareggiata malgrado la brillantezza che Dio le aveva donato, Lei soffriva di solitudine...Il Sole, a sua volta, aveva guadagnato un titolo di nobiltà "Re degli Astri", ma anche questo non lo rendeva felice... 
Dio li chiamò e li disse"non avete nessun motivo per essere tristi dopotutto avete una brillantezza che vi distingue l'uno dall'altra. Tu Luna, illuminerai le notti fredde e calde, incanterai gli innamorati e sarai molte volte motivo di poesia... Quanto a te Sole, sostenterai questo titolo perchè sei il più importante degli astri, illuminerai la Terra durante il giorno, fornirai calore agli esseri umani e la tua semplice presenza farà le persone felici... 
La Luna si intristì molto per il suo terribile destino e trascorreva i giorni piangendo. Il Sole soffriva per la tristezza della Luna, ma non poteva lasciarsi andare perchè doveva darLe la forza di accettare il destino che Dio aveva deciso per loro. La sua preoccupazione era tanto grande che pensò di chiedere un favore a Dio: "Signore, aiuta la Luna, per favore, lei è più fragile di me, non sopporterà la solitudine". E Dio con la sua bontà creò le stelle per tenere compagnia alla Luna. 
La Luna quando è molto triste ricorre all'aiuto delle stelle, che fanno di tutto per consolarla, ma quasi sempre non ci riescono. 
Tutt'oggi loro vivono così... separati. 
Il Sole finge di essere felice, e la Luna non riesce a nascondere la Sua tristezza. Il Sole è ancora caldo di passione per la Luna e Lei vive ancora nell'oscurità della solitudine. 
Il desiderio di Dio era che la Luna dovesse essere sempre piena e luminosa, ma lei non riusciva ad esaudirlo.. Perchè è una Donna e una Donna nella sua Vita ha delle fasi: quando è felice riesce ad essere piena e luminosa, ma quando è triste è calante, e quando è calante non è nemmeno possibile vedere la Sua brillantezza. 
Luna e Sole seguono il loro destino, Lui solitario ma forte, Lei in compagnia delle Stelle ma debole. 
Gli umani cercano in tutti i momenti di conquistarLa, come se questo fosse possibile. Ogni tanto alcuni uomini La raggiungono ma ritornano sempre soli, nessuno di loro è mai riuscito a portarLa fino alla Terra, nessuno di loro L'ha veramente conquistata, anche se pensavo di averlo fatto. 
Dio ha deciso che nessun Amore in questo mondo fosse del tutto impossibile, neanche quello tra la Luna ed il Sole ed è stato allora che ha creato l'eclissi. 
Oggi Sole e Luna vivono nell'attesa di questo istante, unico momento raro che li è stato concesso. Quando guarderemo il cielo e vedremo il Sole nascondere la Luna è perchè sdraiandosi su di Lei, incominciano ad amarsi.... La brillantezza della loro estasi è così grande che gli occhi umani non possono guardare l'eclissi... gli occhi potrebbero rimanere accecati... nel vedere tanto Amore.
                                           

10 luglio 2012

La mattina è gonfia di tempesta -P. Neruda


Sarebbe graditissimo del fresco vento in una giornata  così torrida, purtroppo invece non si muove foglia!

LA MATTINA ...

La mattina è gonfia di tempesta
nel cuore dell’estate.

Come bianchi fazzoletti d’addio viaggiano le nubi,
il vento le scuote con le sue mani peregrine.
Cuore infinito del vento
che palpita sul nostro silenzio innamorato.
E ronza tra gli alberi, orchestrale e divino,
come una lingua piena di guerre e di canti.
Vento che rapina fulmineo le foglie secche
e devia le frecce palpitanti degli uccelli.
Vento che le travolge in onda senza spuma
e sostanza senza peso, e fuochi inclinati.
Si rompe e sommerge il suo volume di baci
combattuto sulla porta del vento dell’estate.

“Venti poesie d’amore e una canzone disperata”  
 Pablo Neruda

9 luglio 2012

DOVE SEI TU E' MATTINO - C.Pavese




Questa poesia, come molte altre nell’ultimo periodo della sua vita, fu scritta da Cesare Pavese a Constance Downing, l'attrice di cui si era profondamente innamorato.
La donna non ricambiava il sentimento con medesima intensità e anzi tanto dolore gli causò con un comportamento poco chiaro.
Constance intratteneva, infatti, una relazione tumultuosa con un noto attore italiano dell'epoca, ma nello stesso tempo con leggerezza illudeva lo scrittore cercando in lui consolazione nei momenti critici.
L'attrice  probabilmente sottovalutò la fragilità emotiva di Cesare Pavese che,  con l'ennesima delusione,  finì per togliersi la vita.

Con  questa poesia e con  l’augurio di avere sempre negli occhi una splendente luce, vi auguro una buona giornata!

 
DOVE SEI TU E' MATTINO

Tu eri la vita e le cose.

In te desti respiravamo

sotto il cielo che ancora è in noi.

Non pena non febbre allora,

non quest'ombra greve del giorno

affollato e diverso. O luce,

chiarezza lontana, respiro

affannoso, rivolgi gli occhi

immobili e chiari su noi.

È buio il mattino che passa

senza la luce dei tuoi occhi.


Cesare Pavese

8 luglio 2012

PENSA AGLI ALTRI-Mahmud Darwish



Con il buio accendiamo una candela...
Buonanotte e a domani,si spera!

PENSA AGLI ALTRI

Mentre prepari la tua colazione, pensa agli altri,
non dimenticare il cibo delle colombe.

Mentre fai le tue guerre, pensa agli altri,
non dimenticare coloro che chiedono la pace.

Mentre paghi la bolletta dell’acqua, pensa agli altri,
coloro che mungono le nuvole.

Mentre stai per tornare a casa, casa tua, pensa agli altri,
non dimenticare i popoli delle tende.

Mentre dormi contando i pianeti, pensa agli altri,
coloro che non trovano un posto dove dormire.

Mentre liberi te stesso con le metafore, pensa agli altri,
coloro che hanno perso il diritto di esprimersi.

Mentre pensi agli altri, quelli lontani, pensa a te stesso,
e di : magari fossi una candela in mezzo al buio.


Mahmud Darwish, poeta palestinese
(1941 – 2008)

Da Kazahri al-Lawzi aw Ab’ad
(Come il fiore di mandorlo o più lontano)


Il giudizio universale-B.Ferrero



Il giudizio universale


Dopo una vita semplice e serena, una donna mo­rì e si trovò subito a far parte di una lunga e ordina­tissima processione di persone che avanzavano len­tamente verso il Giudice Supremo. Man mano che si avvicinava alla mèta, udiva sempre più distinta­mente le parole del Signore.
Udì così che il Signore diceva ad uno: «Tu mi hai soccorso quando ero ferito sull'autostrada e mi hai portato all'ospedale, entra nel mio Paradiso». Poi ad un altro: «Tu hai fatto un prestito senza interessi ad una vedova, vieni a ricevere il premio eterno». E ancora: «Tu hai fatto gratuitamente operazioni chirur­giche molto difficili, aiutandomi a ridare la speranza a molti, entra nel mio Regno». E così via.
La povera donna venne presa dallo sgomento per­ché, per quanto si sforzasse, non ricordava di aver fatto in vita sua niente di eccezionale. Cercò di lascia­re la fila per avere il tempo di pensare, ma non le fu assolutamente possibile: un angelo sorridente ma de­ciso non le permise di abbandonare la lunga coda.
Col cuore che le batteva forte, e tanto timore, ar­rivò davanti al Signore. Subito si sentì avvolta dal suo sorriso:".Tu hai stirato tutte le mie camicie...Entra nella mia felicità".

A volte è così difficile immaginare quanto sia straordinario l'ordinario!
(Bruno Ferrero, C'è qualcuno lassù)



POST PIU' POPOLARI

SANTA CHIARA D' ASSISI - 11 Agosto

SANTA CHIARA D' ASSISI "Per la grazia di Dio, l'anima dell'uomo fedele, che è la più degna di tutte le creature, è...