6 gennaio 2017

IL DONO PIU' GRANDE-dal web


 "Chi non riesce a donare un po' di se stesso, dona sempre troppo poco: anzi, a volte si cerca proprio di sostituire il cuore e l'impegno di donazione di se' con il denaro, con cose materiali. Ma Dio non ha fatto cosi'; non ha donato qualcosa, ma ha donato se stesso nel suo Figlio Unigenito.Dio, facendosi carne, ha voluto farsi dono per gli uomini, ha dato se stesso per noi: ha assunto la nostra umanita' per donarci la sua divinita.E' questo "il grande dono"

Benedetto XVI-Gennaio 2013 

IL DONO PIU' GRANDE

In una classe, dopo le vacanze natalizie, il professore vuole saggiare il grado di conoscenza religiosa dei suoi alunni. Come è solito fare, pensa opportuno dare loro un tema da svolgere nel corso della settimana dopo la festa dell'Epifania: "I tre Re Magi hanno portato a Gesù tre doni: oro, incenso e mirra. Secondo voi, quale dei tre è il dono più prezioso? E perché?". Dopo una settimana i temi sono consegnati e le risposte, come si poteva supporre, sono le più varie e disparate. Chi dice che la mirra è il dono più prezioso perché sottolinea come la sofferenza e la morte in croce di Gesù siano il segno più grande del suo amore per ogni uomo. Chi invece sostiene che il dono dell' incenso mette molto bene in risalto la funzione sacerdotale di Gesù, quale ponte tra cielo e terra che ha unito Dio agli uomini e gli uomini a Dio. Altri studenti invece - la maggior parte - decisamente scelgono il dono dell' oro come segno di colui che, Re del cielo e della terra, è proprietario di tutte le ricchezze che sono state, sono e saranno.
Il professore, dopo essersi congratulato con gli alunni e per il tema svolto, e per la saggezza delle argomentazioni che hanno motivato le diverse scelte e le varie preferenze dei doni, non può però non constatare: "Devo rammaricarmi con lo studente ritenuto il più bravo, che ha consegnato il quaderno, senza scrivere una riga sul tema proposto. Perché?".
Roberto, stranamente sereno e sicuro di sé, si aspettava il rimprovero o almeno una richiesta di giustificazione, e risponde semplicemente che, a suo giudizio, nessuno dei tre doni è importante. "Secondo me, signor professore, il dono più grande che i tre Re Magi hanno fatto a Gesù è stato il loro prostrarsi per adorarlo. Mi pare - continuò il saggio studente - che Gesù abbia gradito dai Magi più l'offerta che hanno fatto di se stessi, che non quanto essi avevano in mano". 
Hanno adorato Gesù. Adorare è annientarsi per amore. E' proprio il dono più grande: donare la vita per gli altri. Hanno visto in Gesù un Dio che si annienta per amore dell'uomo. E l'uomo, per rispondere a un Dio che gli si dona, non poteva rispondere meglio che con la propria adorazione, che è il suo sì di ogni momento al prossimo, dono che Gesù ritiene fatto a sé.
L'ammalato gradisce la medicina che l'infermiere o il medico gli porge, ma preferisce il sorriso e l'amore con cui gli viene somministrata. La preziosità del dono non si misura da quello che si dà o da quanto si dà, ma dal cuore con cui lo si dà. Il sorriso che accompagna il dono, vale più del dono stesso.
Nulla è piccolo di ciò che è dato per amore. Il mio, il tuo dono, piccolo o grande, vale quando coinvolge noi stessi.



Avrei voluto essere
 anch'io un re di Oriente
per seguire la scia
della stella splendente
e giungere fino a te
nella stalla del Re dei Re.
recandoti un'offerta
sicuramente gradita:
da tutta la gente
la malvagità bandita.
Lasciando le ricchezze
i miei lussi i miei agi
e le agevoli contrade
avrei affrontato strade
piene di disagi
senza preziose vesti
come un pellegrino
per te Gesù Bambino
avrei voluto essere
il quarto  Re dei Magi
Ti avrei portato in dono
pace bontà e perdono.

(dal web)





Nessun commento:

POST PIU' POPOLARI

SANTA CHIARA D' ASSISI - 11 Agosto

SANTA CHIARA D' ASSISI "Per la grazia di Dio, l'anima dell'uomo fedele, che è la più degna di tutte le creature, è...